Vai all'archivio notizie categoria L'Eco Forum dei lettori

Focus Quirinale

L’ultimo bluff

  19/01/2022

Di Redazione

Focus%c2%a0Quirinale

Con questa edizione de L'Eco del Popolo apriamo un forum dedicato all'avvenimento più rilevante della vita politico-istituzionale di questo 2022, appena iniziato ma già molto su di giri. 

La punzonatura del focus esce dalla penna di Clara Rossini, nostro riferimento apprezzato e costante dello sforzo di interlocuzione della nostra testata con i lettori, che ci seguono e che, soprattutto, hanno qualcosa di significativo da proporre all'attenzione dell'opinione pubblica. Come tutte le lettere, questa è priva di titolo. Ma, essendo più che una lettera un vero e proprio articolo, unitamente al corredo fotografico, il titolo, forse un po' arbitrariamente, lo forniamo noi: 

Testimonianze civili, confronti disarmanti 

Caro direttore, il riconoscimento al valore del nostro Davide Sassoli da parte di Italia ed Europa mi ha regalato una gioia immensa.  

Un Europeo di buona volontà… 

Semplici ma valide parole per definire un grande uomo.  

I colleghi del Parlamento di cui era Presidente si sono espressi, dimenticando il politichese, con tanta affettuosa amicizia e ammirazione per quanto ha saputo dimostrare.  

Al contrario mi sento invadere da stupore con successivo rigetto delle notizie, che a valanga pervengono da giornali e trasmissioni televisive. Il Centro destra italiano propone come Presidente della Repubblica l'onorevole Berlusconi! Onorevole? Può essere così denominato una persona che ha sempre cavalcato un comportamento contrario all'interesse del suo Paese e alla dottrina cristiana? Indagato, colpito da uveite ad ogni scadenza processuale ed ora perfettamente in salute per accettare una carica impegnativa di sette anni… Non sto ad elencare tutto quanto ha combinato nella vita pubblica e privata; è ormai patrimonio collettivo. Mi chiedo solo come il fannullone europeo e la pescivendola italiana abbiano giocato questa carta per imporre, se mai ci riusciranno, un uomo del centrodestra. E sia pure …ma una persona di alto valore, con la P maiuscola, come per esempio Pertini, l'uscente Mattarella, il prezioso Sassoli.  

Non mi spiego come questi capi di partito affrontino con convinzione, sorriso sulle labbra, voci ferme, determinate la scelta del candidato Berlusconi. In teoria chi si siede al Quirinale deve dimostrare di essere ineccepibile, onesto, giusto, il buon padre di tutti. Chi può non essere dubbioso, molto dubbioso che queste qualità non gli appartengano? Lor Signori non temono di perdere tanti loro elettori nel proporre tale eventualità? Anche chi vota Lega o Fratelli d'Italia è un essere pensante, con una memoria che fissa determinati ricordi, tipo le leggi ad personam, Olgettine...devo continuare? Non sarebbe di buon gusto, no, non sarebbe di buon gusto. Forse Lei, caro direttore, più informato, saprà illuminarmi su questi giochi di potere che tanto ledono la fiducia nel mondo politico italiano. La ringrazio vivamente.

Clara Rossini - Cremona 17 gennaio 2022 

Cucù, l'uveite non c'è più! 

Ovvero l'ultimo bluff!  

Il titolo e corredo iconografico (a commento e a risposta della riflessione di Clara Rossini), quanto basterà a nostri critici per iscriverci d'ufficio all'elenco degli “odiatori” e di coloro che non hanno capito niente del Cav. 

Pazienza, è più o meno la rampogna che ci indirizzavano gli “estimatori” (del nostro partito) che stravedevano per l'"imprenditore", ideatore dell'emittenza privata e competitor dell'emittenza di Stato. E che avremmo avuto modo (quasi gli stessi, ma non tutti) di sconcertare con la nostra libera scelta di non farci reclutare al momento della “scesa in campo” nel parterre degli anticomunisti di ultima generazione, nonché difensori della democrazia. 

Non che avessimo la benché minima tentazione di militare nel contrapposto campo, individuato elettivamente dal Cav. più che come antagonista dialettico come “nemico” funzionale alle sue fortune (che erano, prima di essere quelle di carriera politica, di salvaguardia dei suoi interessi economici, frequentemente traballanti). 

Non casualmente, per quanto fermamente associati alla lettura delle dinamiche non benevole che avrebbero condotto al radicale cambio di fase di equilibri, durati mezzo secolo ma infragiliti da un manifesto deficit di percezione di scenari in movimento e da una prosopopea incardinata sulla certezza dell'inamovibilità, non avemmo in quel contesto (che ci collocava né di qua né di là) la minima tentazione, fortemente avvertita da non pochi nostri commilitoni socialisti e da una significativa aliquota di elettori socialisti, di continuare la mission (socialista) nelle file della concentrazione di Arcore. 

L'abbrivio al commento della lettera di Clara dice tutto su un pregiudizio che non abbiamo nessun motivo né di revocare né di affievolire. 

Ci è giunta in questi ultimi giorni una caterva di frizzi, lazzi, veementi proteste nei confronti di questa scesa in campo (da salvatore della patria), definita “operazione scoiattolo”. 

Per una questione di stile non ne sintetizziamo neppure la fervida cifra demonizzante. 

Per quanto ci riguarda il curriculum politico, imprenditoriale, personale basta e avanza. 

Per azzardare un'inopportunità conclamata del gesto che, innanzitutto, manifesta il massimo del cinismo con cui l'operazione (“l'ultima ambizione di Silvio”) antepone, in un momento particolarmente caricato di criticità, lo zenit della cifra avventuristica per una testimonianza politica all'imperativo della coesione. In uno snodo istituzionale mai come in passato gravido di potenziali testacoda e, ad un tempo, se opportunamente declinato, potenzialmente edificante. 

Sicuramente, di fronte allo sgomento provocato dall'interpretazione di quanto possa continuare il gioco del cerino fatto passare di mano in mano, non resta che affidarci alle simmetrie coi contesti precedenti. 

Indubbiamente pesa sulle valutazioni la circostanza di un Parlamento frammentato e privo di equilibri certi. Che non siano la constatazione che il campo di centrosinistra è minoritario, che non esiste più il cuscinetto dei un centro moderato e riformista (fagocitato dal centrodestra e paralizzato dalle pulsioni annessionistiche del cs) un centrodestra numericamente prevalente, ma non in grado di fornire un progetto di governo rispettabile e maggioranze ben definite. 

Il declino della politica e la necessità di ovviare a quella che è ormai manifestamente un'evidenza di ingovernabilità, hanno spostato i termini di quella gerarchia. Focalizzando nel ruolo del Capo dello Stato una funzione suppletiva e di garanzia di governabilità, in un sistema istituzionale, che, a forza di essere definito figlio della “più bella Costituzione del mondo”, si è incartato. Fino al punto, per essere rimesso in esercizio, da rendere cosa accettata e financo postulata una riconversione di fatto di un impianto prevalentemente parlamentaristico in uno sbocco semipresidenzialistico di fatto. 

Di fatto negli ultimi 20 anni, a partire da Ciampi per arrivare a Mattarella, in capo al presidente della Repubblica si è andato consolidando una tendenza (accreditata dall'alto profilo dei Presidente e dall'assenza, ad essere sinceri, dall'assenza di alternative) a riconoscere un raggio di prerogative molto più ampio del ruolo di garante dei poteri e dell'unità della nazione. 

Un semipresidenzialismo, sempre ostracizzato come approdo di una riforma dei poteri costituzionali in linea con le prove sin qui offerte dall'ordinamento collaudato nel 1948, che opera (senza che nessuno possa affermare un'effrazione continuata degli equilibri costituzionali) di fatto. Che potrebbe riemergere in termini di continuità come mandato al nuovo titolare del Palazzo del Colle più alto e che potrebbe sollecitare la politica ad applicarsi, contestualmente alla gestione delle immani problematicità del contesto, al progetto di rendere aderente tale stato di fatto ad una seria presa d'atto dell'ulteriore impraticabilità sine die di una governabilità affidata a civil servants. La politica, ora chiamata a condotte ispirate da responsabilità, verso la tenuta del sistema liberaldemocratico e verso un coerente e deciso superamento di un contesto decisamente problematico, deve trovare le risorse per rimodulare i meccanismi della democrazia. (e.v.)

Dall'archivio L'Eco Forum dei lettori

  domenica 13 giugno 2021

Sulla condanna del presidente della provincia

Il pensiero del nostro lettore Andrea Bruschi

  martedì 28 luglio 2020

Nulla riuscirà a fermare la passione delle Pro Loco

Lettera di Giuseppe Strepparola

  sabato 3 luglio 2021

Puntuale…buggeratura!

Prendiamo spunto dalla lettera di Clara Rossini per rimettere al centro due questioni di attualità

Rimani informato!